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Chiacchiere - Ricetta nr. 1

Ricetta by Cucinamaster.com
Gli arnesi suggeriti per questa ricetta


Ecco la ricetta di chiacchiere che avreste voluto sempre avere.

Per noi è la numero 1 in assoluto e i nostri Chef ne sono entusiasti, perché il risultato è veramente eccezionale: leggerissime, croccanti e fragranti per molti giorni!

Non perdiamo tempo, eccovi la ricetta di chiacchiere.

Ingredienti

  • 300 gr di farina (deve essere farina forte, tipo manitoba)
  • 40 gr di zucchero semolato
  • 2 cucchiai di zucchero a velo
  • 30 gr di burro fuso
  • 2 Uova Intere
  • 60 gr di latte
  • 2 cucchiaio di Cognac o Rhum
  • 1 pizzico di sale
  • buccia di un grande limone
Immagine


​Preparazione

  • Mettete in una terrina capiente 300gr di farina per dolci e setacciata, per non fare grumi e nel mezzo 2 uova intere, 40gr di zucchero, 30gr burro fuso (tiepido), la buccia di un limone grande grattugiata, 2 cucchiai di Cognac o Grappa e un pizzico di sale.
  • Impastate il tutto molto bene, cominciando dal centro e poi inglobando poco per volta tutta la farina.
  • Aggiungete 60gr di latte a temperatura ambiente. 
  • Avvolgere l'impasto nella pellicola trasparente, una volta che sarà omogeneo ed elastico e lasciarlo riposare a temperatura ambiente per 30 minuti.
  • Preparate la macchina per la pasta e agganciatela al tavolo (se ne avete una)
  • Versate 1 litro di olio di arachidi in una padella alta e di 28 cm di diametro e ponetela sui fornelli. Suggerimento: l'olio deve essere scaldato e mantenuto a una temperatura di 150C min-180C max. Se non avete un termometro da cucina, sappiate che una chiacchiera deve dorarsi in 20 secondi per lato.
  • Passati i 30 minuti, prendere piccoli pezzi dall'impasto e stendere la pasta con un mattarello su un piano infarinato o con l'aiuto di una macchina per stendere la pasta. La pasta va stesa più volte, affinché possa raggiungere piccoli spessori senza rompersi. Stendere fino a 1-1,5 millimetri, o con la macchina per stendere la pasta fino alla tacca più fine procedendo per gradi e poi, con l'aiuto di una rotella per pasta, tagliare dei rettangoli di 10-12 cm. Con la rotella fatte poi due incisioni per rettangolo.
  • Immergete ora 4 alla volta i rettangoli di pasta. Giratele dopo 20-30 secondi con l'aiuto di una pinza da cucina o con un schiumarola, e lasciatele dorare sull'altro lato. Poi toglietele una alla volta con la stessa schiumarola o con la pinza facendole ben scolare sulla padella e poi adagiatele sulla carta da cucina appoggiata sui vassoi che avrete già preparato
  • Lasciatele raffreddare bene e solo dopo mettetele su un piatto di portata e spolveratele con lo zucchero a velo aiutandovi con un colino a maglia fine.
  • ​Ora sono pronte per essere servite!
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Foto
Noi vi garantiamo che, seguendo con precisione il procedimento, otterrete delle chiacchiere FANTASTICHE! Lasciateci in basso un vostro commento.
Passato e presente delle "chiacchiere"

Pensate che le chiacchiere o frappe sono un dolce che già era sulle tavole della Roma antica. Gli antichi romani le esportarono ovunque e così, con delle varianti, sono diventati dolci tradizionali di moltissimi Paesi. Tantissime sono le definizioni.
Ad esempio, sono chiamate "chiacchiere" per il nome loro assegnato dal cuoco Esposito della regina Savoia.
Sono chiamate anche bugie (Genova, Torino, Asti, Imperia, Savona), cenci (Prato, Firenze Toscana ), strufoli o melatelli (se con miele) zona Grosseto, Massa Marittima (Toscana).
Chiacchiere (Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria, Campania, Lazio,
​Abruzzo meridionale e adriatico, Molise, Umbria meridionale e a Milano, La Spezia, Massa, Carrara, Sassari e Parma), cioffe (Sulmona, centro Abruzzo), cróstoli o gròstoi o grustal (Ferrara, Imperia, Rovigo, Vicenza, Treviso, Trentino, Venezia Giulia), cróstui (Friuli), cunchiell' o qunchiell (in alcune aree del Molise), fiocchetti (Montefeltro e Rimini), frappe Roma, Viterbo, Urbania, Perugia, Terni, L'Aquila e Ancona), galani (Venezia), gale o gali (Vercelli, Bassa Vercellese), Novarese e Barenghese, gasse (Basso Alessandrino), guanti (Alife, Caserta), gròstoi o grostoi (Trento), ecc.


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